Acufene
"Quel fastidioso fischio negli orecchi"
Con il termine “Acufene” (Tinnitus in lingua latina ed inglese), si intende quel disturbo uditivo costituito da rumori quali fischi, ronzii, fruscii o pulsazioni localizzati in uno o entrambi gli orecchi (a volte al centro del cranio) percepiti come fastidiosi a tal punto da influire negativamente sulla qualità della vita di chi ne è affetto. In alcuni casi il disagio provocato da questo disturbo è talmente elevato da risultare invalidante ed interagire negativamente con il benessere psico-sociale del soggetto che ne è affetto.
LE CAUSE
L’acufene è originato frequentemente dalla presenza contemporanea di più patologie.
Le cause principali degli acufeni possono essere ricondotte a numerosi fattori interessanti l’orecchio interno, il nervo acustico e alcune strutture anatomiche adiacenti, soggette frequentemente a stimoli esterni in grado di danneggiarle.
Tra i fattori di rischio ritenuti più probabili vi sono l’età, le patologie di tipo cardiovascolare, le malattie cerebrovascolari, l’assunzione di determinate sostanze (per esempio i salicilati, i FANS, alcuni farmaci ad azione antibiotica, i diuretici dell’ansa e alcuni chemioterapici), i processi infiammatori o infettivi a carico dell’orecchio, i traumi cranici e quelli del collo, disturbi tiroidei, esposizione prolungata al rumore, la sindrome di Menière, la presbiacusia, l’ipoacusia improvvisa, il neurinoma del nervo acustico e l’otosclerosi.
IPERACUSIA
Può essere o meno associata ad acufene, con il termine “Iperacusia” si intende quel disturbo uditivo che rende intolleranti i suoni anche di intensità media o medio bassa. Di conseguenza, anche rumori quotidiani o ambientali causano fastidi e talvolta dolori fisici. Nei casi più gravi da trattare, è presente una componente fonofobica (paura ossessiva verso il rumore).
LA VISITA E GLI ESAMI DIAGNOSTICI
Per iniziare si somministrano dei questionari psicometrici volti a determinare la localizzazione, l’epoca e la modalità di insorgenza dell’acufene e/o dell’iperacusia e l’impatto che questi hanno sul benessere fisico e psicologico del paziente e sulla vita quotidiana.
Sono di fondamentale importanza per impostare al meglio la terapia e controllarne nel tempo l’efficacia.
Tutti gli esami diagnostici e strumentali necessari, compresa l’acufenometria, saranno eseguiti da un Audiometrista in collaborazione con uno Specialista Otorinolaringoiatra e un Audioprotesista.
Al termine della visita si spiegherà al paziente la causa del suo acufene e si proporrà una terapia adeguata.
TRATTAMENTO FARMACOLOGICO
Ad oggi non esistono terapie farmacologiche specifiche per l'acufene anche se spesso vengono utilizzati farmaci quali antistaminici, corticosteroidi, vasodilatatori e sedativi.
Solamente la somministrazione di lidocaina per via endovenosa può spegnere l'acufene temporaneamente ma i suoi effetti possono essere particolarmente tossici.
TRATTAMENTO CHIRURGICO
Escluse le procedure orientate a migliorare le condizioni che contribuiscono all’acufene (esempio otosclerosi, malattia di Meniere, etc.), nessuna procedura chirurgica si è dimostrata particolarmente efficace per l’acufene.
VARIE
Cure omeopatiche, agopuntura e trattamenti quali pranoterapia, controllo di intolleranze alimentari, rimedi con preparati erboristici e chi più ne ha più ne metta.... sono spesso oggetto di discussione sui vari blog presenti sulla rete Internet ma non risulta esserci alcuna evidenza scientifica a riguardo.
La terapia di arricchimento sonoro: la TRT
Il mascheramento dell'acufene con dispositivi da applicare agli orecchi è storicamente la prima tecnica che ha utilizzato un suono come terapia per l’acufene il cui obiettivo era distrarre dall'ascolto dell'acufene, ma purtroppo solo per il periodo in cui il suono di mascheramento lo nascondeva.
La terapia che si è dimostrata più efficace, con risultati positivi almeno nell’80% dei casi trattati, è la TRT (Tinnitus Retraining Therapy), terapia di arricchimento sonoro.
TRT - la teoria
TRT, acronimo di Tinnitus Retraining Therapy, terapia di riallenamento o di riprogrammazione dell’acufene.
Il principio basilare di questa terapia si basa sul fatto che tutti i segnali presenti nelle vie uditive sono sottoposti a un controllo interno prima di essere percepiti con coscienza.
A seconda del suono, il nostro sistema di difesa è in grado di attenuarne o di amplificarne la sensazione nel caso in cui ne venga avvertita la potenziale pericolosità e questo avviene anche nel caso degli acufeni.
Pur non essendo in sé pericolosi gli acufeni vengono percepiti come tali attivando un meccanismo di allarme nel nostro sistema limbico ovvero il complesso delle strutture encefaliche che partecipano all’integrazione emotiva, istintiva e comportamentale.
Ed è su questo principio che lavora la TRT, andando a riprogrammare i filtri cerebrali, attenuando o addirittura eliminando completamente il problema.
Secondo le ricerche più recenti, la TRT e il concetto di abitudine al suono dell'acufene sono solo una componente della terapia del suono che somministrato con caratteristiche adeguate può indurre reali modificazioni delle vie nervose acustiche per mezzo della plasticità cerebrale.
TRT - la pratica
Quando l'acufene non si accompagna ad un deficit uditivo è consigliabile l’uso di una versione particolare di apparecchio indossabile quale un generatore personale di suono regolato ad una intensità simile a quella dell’acufene e gestibile anche dal paziente.
In aggiunta è opportuno l’utilizzo di un generatore di suono ambientale ovvero un dispositivo programmato su un piacevole suono quale l’onda del mare, la pioggia o l’acqua di un ruscello, da utilizzare durante il sonno ma anche durante la giornata a casa.
Quando l'acufene si accompagna ad un deficit uditivo in uno o entrambi gli orecchi con presenza o meno di iperacusia, è opportuno applicare sempre bilateralmente una versione particolare di apparecchio acustico “open fitting”che contiene anche un generatore di suono regolabile in funzione dell’intensità dell’acufene e adattabile alle esigenze del paziente. In questo modo si otterrà un duplice effetto e cioè oltre al recupero della funzionalità uditiva anche la stimolazione della plasticità nervosa delle vie acustiche e quindi la riprogrammazione e l'abitudine all'acufene.
In aggiunta a ciò è consigliabile eventualmente un generatore ambientale.
TRT - il counseling
Il counseling è una forma di consulenza alla persona e una relazione di aiuto, che si propone di accompagnare il paziente durante temporanei momenti di difficoltà.
E’ molto importante spiegare al paziente che si tratta di un percorso riabilitativo che potrebbe richiedere alcuni mesi o più ma che saremo sempre disponibili a supportarlo qualora ne avesse bisogno.
E’ bene chiarire che l’acufene non sparirà ma che la terapia utilizzata lo renderà molto meno fastidioso e talvolta non più udibile.
E’ altrettanto importante rimuovere quelle convinzioni comuni ma errate che inducono a pensare che l’acufene non andrà mai via, diventerà sempre più forte, porterà alla sordità, niente e nessuno potrà curarlo.